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La distrazione fa miracoli

distrarsi

 

Vi hanno beccati a fantasticare mentre eravate seduti alla scrivania in ufficio? Non sentitevi in colpa. Il responsabile
è il cervello. In assenza di compiti che vi assorbono, sta svolgendo la sua attività naturale. Il nostro “ardware” come lo chiamano oggi, è stato creato per distrarsi, è questa è la sua forma di pensiero spontanea. Gli esami diagnostici mostrano un default network (letteralmente, una “rete predefinita”), ossia una regione che resta attiva mentre sogniamo ad occhi aperti.
Quando siamo impegnati in un’attività specifica, ci concentriamo su quella. Tuttavia, durante mansioni abituali in cui non è necessario pensare, come lavarsi i denti, nella mente si crea il vuoto. Il pensiero tende a vagare, a
passare da un’idea all’altra, generando immagini, voci ed emozioni. Spesso non si tratta di capricci della fantasia, ma
di considerazioni personali, legate a problemi quotidiani o a progetti per il prossimo futuro. Secondo gli psicologi, per la maggior parte del tempo, concepiamo riflessioni finalizzate a un obiettivo e solo di tanto in tanto, per qualche istante un pensiero sterile fa un’apparizione fugace. Gli studi più recenti, però, sostengono il contrario: abbiamo quasi sempre in testa idee vaghe e non focalizzate, regolarmente intervallate da altre con una finalità specifica. Questo sembrerebbe confermare che il cervello umano preferisce la modalità di funzionamento predefinita ma, non appena è chiamato a svolgere un compito, entra in azione.
Un gruppo di studiosi diretti dalla scienziata cognitiva Malina Mason formò alcuni volontari, allenandoli a svolgere
determinate attività legate alla memoria verbale e visiva (per esempio, ricordare e manipolare sequenze di quattro
lettere come “r, h, v, x”). La mente era libera di vagare, ma, se i volontari ricevevano un nuovo incarico, doveva tornare a concentrarsi. Le immagini in tempo reale del cervello dei partecipanti mostrò che il “default network” era attivo durante le fasi che non richiedevano particolare attenzione.  Quando si pensava, insomma, che la testa fosse inattiva, stava invece svolgendo un lavoro enorme.

Perché fantastichiamo?

Forse per mantenerci attivi durante le mansioni più ripetitive, o forse, semplicemente, perché nulla ce lo impedisce. Qualunque sia il motivo, fare castelli in aria rende la massa cerebrale incredibilmente multitasking, cioè capace di gestire più attività nello stesso tempo, accumulando risorse per risolvere i problemi o anticipare ciò che dovremo fare in futuro. Secondo Mason: “Senza quella facoltà saremmo creature piuttosto limitate”.
Durante i sogni a occhi aperti, la scansione cerebrale mostra un cervello molto illuminato, segno che sta usando enormi quantità di energia: solo il 5 % in meno di quando è attivo. Ecco, adesso avete una scusa per alzarvi dalla scrivania e andare a prendere un caffè per rivitalizzare l’organismo. E non dimenticate di trattenervi abbastanza da scoprire le ultime voci di corridoio. Spettegolare è considerato una forma di divagazione estemporanea. “L’intelligenza è  l’immaginazione con un’erezione” pare abbia detto Victor Hugo in uno dei suoi momenti fallo cratici, secondo il critico d’arte Robert Hughes. Sebbene non possiamo sapere se per lo scrittore francese fosse così, abbiamo prove sperimentali indubbie che le fantasie incoraggino la creatività, alimentandola. La mente che si distrae non è vincolata a ciò che la circonda, è libera di andare dove vuole, di creare nuove associazioni e connessioni, di dedicarsi al pensiero astratto e a elucubrazioni originali.
La concentrazione profonda su un problema presenta alcuni vantaggi, ma un atteggiamento più rilassato ci permette  di contemplare soluzioni che a un primo sguardo possono sembrare ridicole o assurde. Magari non saranno praticabili, ma spesso sono la rampa di lancio perfetta per intuizioni creative.

Provate a fare questo semplice esercizio per “catturare un sogno a occhi aperti”

L’ha inventato lo psicologo americano Robert Epstein per renderci consapevoli del nostro potenziale creativo. “Chiudete gli occhi, lasciate che la mente vaghi per qualche minuto. Rilassatevi e permettete ai pensieri di prendere la direzione che vogliono, senza guidarli”. Fantasticare è una forma di rilassamento, di meditazione, una piccola vacanza da cui si torna rigenerati e carichi. Potete usare questo mondo virtuale per controllare paure e fobie, creando scenari sgradevoli. Per esempio, se soffrite di claustrofobia e siete terrorizzati dall’ascensore, provate a immaginare come sarebbe salirci con gli amici, come potreste distrarvi parlando con loro respirando profondamente prima di entrare nella cabina per evitare un attacco di panico.
Ma ci sono anche vantaggi sociali. Di solito sogniamo a occhi aperti le persone che amiamo. In un certo senso, ci
aiuta a mantenere saldo il rapporto con loro. Allo stesso modo, ripensare ad un litigio con qualcuno è un modo per
riviverlo, analizzando il nostro comportamento e vagliando gli scenari alternativi che si sarebbero verificati se avessimo tenuto un comportamento diverso. Ogni opzione ci fornisce una migliore comprensione di noi stessi e aumenta la capacità di gestire situazioni simili in futuro. Alcune divagazioni sembreranno forse sceneggiati, ma ci
consentono di riflettere sulle interazioni sociali, vere e immaginarie. Può sembrare incredibile che l’episodio di Bea
tiful che ci passa per la testa rinforzi l’identità e ci renda inconsciamente più amabili in ufficio.

Posate il libro, chiudete gli occhi e iniziate a sognare. Lasciate vagare la mente. Talvolta fa bene essere impegnati a non fare nulla. La parola chiave è proprio “talvolta”; il rovescio della medaglia, se eccedete in questa pratica, vi apparirà chiaro osservando il girovita in perenne espansione di chi è nullafacente di professione. Se la tendenza a fantasticare diventa compulsiva, può prendere il sopravvento sulla vita reale e trasformarvi in un sacco di patate depresso.

Assicuratevi anche che la mente non sia in modalità predefinita nei momenti sbagliati, soprattutto quando siete al volante all’ora di punta, dopo che in ufficio il vostro nemico giurato ha liquidato in riunione l’ambizioso piano che avete messo a punto, giudicandolo campato in aria. I sognatori in movimento, a piedi o in auto, rappresentano un pericolo per se stessi e per gli altri.

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