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Ti piace il cioccolato? Ecco cosa non ti hanno mai detto! Guarda il video!

 Lato oscuro cioccolato

Ogni anno si consumano 3 Milioni di tonnellate di cioccolato, di cui la metà in Europa.
Durante la Pasqua tutti noi siamo attratti dalle bellissime carte sgargianti che avvolgono le gustose uova di cioccolato: le regaliamo ai più piccoli guardando con gioia il momento in cui tireranno fuori la sorpresa.

E se la sorpresa fosse un documentario che parla dell’utilizzo dei bambini schiavi nelle piantagioni di cacao?

Il Film che vedrete indaga su questo.
La pericolosità dell’argomento ha costretto la troupe a lavorare in incognita e con telecamere nascoste. Già nell’ aprile del 2004, infatti, il giornalista franco-canadese Guy-Andrè Kieffer stava lavorando ad una storia sulla corruzione e il riciclaggio del denaro del cacao nel governo della Costa D’Avorio. Fu rapito in un parcheggio, non è mai stato ritrovato ed il caso è rimasto irrisolto.

L’industria della cioccolata è accusata di impiegare schiavi bambini per la raccolta delle fave di cacao:

“Mentre i bambini del mondo industrializzato ne gustano la dolcezza per i bambini africani la realtà è un’altra”(cit.)

Il documentario inizia con un viaggio in Germania, Colonia, dove ogni anno l’industria del cacao si raccoglie per promuovere e vendere i propri prodotti. La compagnia svizzera Barry Callebaut è la maggior fornitrice di pasta di cacao per l’industria, e la maggior parte del loro cacao proviene dalla Costa d’Avorio (Africa). Il responsabile intervistato sembra non sapere nulla del traffico minorile della Costa d’Avorio.
Il viaggio prosegue: la troupe si reca a Mali dove i bambini vengono fatti passare clandestinamente nelle piantagioni di cacao in Costa d’Avorio, passando dalla città di frontiera Zegoua.
Il traffico inizia da una stazione di pullman.
Idrissa Kantè, segretario generale del sindacato degli autisti, dal 2003 cerca di fermare il traffico dei bambini che di solito provengono dalle zone rurali (i maschi di 12, 13, 14 anni e le femmine di 11 e 12). Nel 2008 e 2009 ha salvato più di 150 bambini, ma nel suo elenco, purtroppo, ci sono anche bambini di 7 anni.
I trafficanti trasportano i bambini in pullman ed usano poi le moto a noleggio per fargli attraversare il confine. I proprietari delle piantagioni, però, vanno spesso al mercato del villaggio e prendono i bambini senza dirlo ai genitori.
Un trafficante che trasporta i bambini con la sua moto, dichiara: “Non si può incolpare una persona sola per il traffico dei bambini.. una li porta al confine, una glielo fa attraversare e una terza persona li riceve… Non è una persona in particolare.. se la gente al confine vi dice che non traffica bambini, mente…” (cit.)

Viene poi intervistato Ali Lakiss proprietario di Saf-Cacao, che nega l’esistenza del traffico dei minori nelle piantagioni. Egli afferma che sono state fatte indagini dalle Commessioni e nessun rapporto dimostra l’esistenza di schiavi bambini. Ci tiene a sottolineare di considerare le conseguenze disastrose che ci sarebbero in tutto il mondo se si smettesse di comprare cacao: “Non bisogna giocare con le parole” dice. (cit.)

Il lavoro minorile è contrario alla legge della Costa d’Avorio. Le autorità negano il traffico dei bambini, eppure i collaboratori in incognito, con le telecamere nascoste, entrano nelle piantagioni e riprendono una realtà ben diversa…

Un bambino del Burkina Faso si può comprare con 230 euro, senza mercanteggiare. Il prezzo comprende il trasporto e l’utilizzo INDEFINITO del bambino. La maggior parte dei bambini non riceve mai una paga, ma è sottoposto a continui rischi dovuti ai carichi pesanti, l’utilizzo del machete e l’esposizione ai pesticidi.
Talvolta i bambini riescono a scappare, la troupe riesce ad intervistarne due di loro che dichiarano : “Se sei lento o ti rifiuti di lavorare, ti picchiano.. c’erano un sacco di bambini, tutti abbiamo provato a scappare, i proprietari ci inseguivano..” (cit.)

Nel 2001 i produttori di cioccolato hanno sottoscritto un protocollo contrario alla schiavitù dei bambini nell’industria del cacao.

La troupe, riesce ad incontrare l’Interpol e a conoscere l’ Operazione BIA, attraverso la quale 8 trafficanti interrogati sono stati messi in prigione e 65 bambini sono stati salvati.

Decidono così di portare il documentario alla visione dei principali produttori di cacao.
A detta dell’industria nel corso degli ultimi 9 anni, al momento del film, sono stati spesi 6 milioni di euro per programmi d’aiuto.
Nestlè, uno dei principali produttori, ha avuto un giro di affari di oltre 12 milioni di euro nel singolo anno precedente a queste ultime indagini.
Nestlè è presente in Costa d’Avorio da oltre 50 anni, ma si è rifiutata di visionare il documentario…

 

Un film di Miki Mistrati & U.Roberto Romano
Giornalista Svante Karlshoj Ipsen
Scritto da Miki Mistrati

Ecco il video:

Intervista a Miki Mistrati
http://www.unimondo.org/Guide/Economia/Consumo-critico/Nutella.-Il-lato-oscuro-del-cioccolato-131849

Articolo di Mary Garret

 

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