Siamo veramente in CRISI?

Parte 1 – INTRODUZIONE 

Di Mattia Ribero

Una parola, 5 lettere ,è sulla bocca di tutti: CRISI ( o di quasi tutti). Basta sintonizzarsi su un mezzo di comunicazione, leggere un giornale, una rivista o un quotidiano per sentirne parlare.
La crisi dei subprime, la crisi dei Bond, la crisi della borsa, l’euro e il dollaro ballerini , la crisi del petrolio ecc ecc.

Giusto l’altro giorno mi chiedevo come si fa a parlare di crisi in un mondo e in un Paese ricco di opportunità.

Ecco la risposta che mi sono dato.
Si pensa di essere in crisi in quanto l’emozione che sta dominando il mercato è un sentimento negativo —> La Paura. La Paura con la P maiuscola per il proprio futuro.
Molte persone si lamentano della Cina, di come un paese che era prevalentemente agricolo, nell’arco di una decina d’anni ha saputo diventare una potenza mondiale.
Basta pensare all’evoluzione della città di Shanghai in questi ultimi anni, per farsi un’idea. ( Guarda foto ). La Cina , come altri paesi, non sta attraversando un periodo di presunta crisi come il nostro Paese , perché vi è grande fermento, grandi idee, grandi progetti, grandi prospettive , mentre in questo momento in Italia non sentiamo più nessuno parlare di fare qualcosa di grande.

Anzi, se ti permetti di farlo vieni deriso e considerato pazzo . La massa pensa solo a proteggere il proprio orticello e non rivolge lo sguardo oltre la propria staccionata , facendo attenzione a non perdere i “vantaggi”, se di vantaggi si può parlare, che nel tempo si è procurata , facendo meno mosse possibili per paura di perdere quel poco che ha . Ma se non si domina la Paura, se non si smette di piagnucolare, se non si predono nuove decisioni e se non smettiamo di delegare i nostri errori , verremo inequivocabilmente sommersi dalla Paura!

“”Grandi spiriti hanno sempre lottato contro la feroce opposizione da menti mediocri.””

Cit. Albert Einstein

Posto che la crisi è nelle nostre menti, come possiamo combatterla?

1. Aumentando la nostra Istruzione e velocità Finanziaria. Perchè parliamoci chiaro, a scuola o all’università non ce la insegnano e non ce lo insegneranno MAI!!! Perchè? Perchè un popolo finanziariamnete ignorante è più facile da sottomettere, da manipolare ed è più facile “installargli” la convinzione limitante che nel mondo non ci siano opportunità. E, di conseguenza, la gente crede alla favoletta della crisi economica.
2. Spostando l’attenzione sulle opportunità che essa crea.
3. Molti si lamentano che il mercato finanziario sale e scende rapidamente. Si lamentano, perchè non hanno capito che potrebbero fare soldi più velocemente di prima se solo avessero le giuste informazioni tecniche.
4. Ci sono sempre più case che finiscono all’asta? Semplicemente, sarà un periodo sensazionale per chi sa come comprarle.

Ok, è vero, in Italia non siamo abituati a vedere successi imprenditoriali come in altri Stati , non per mancanza di potenziale ma perché non sviluppiamo capacità di marketing e manageriali e non abbiamo il mercato dei capitali e una legislazione veloce ed efficiente che permette di gestirli.
Pensiamo ai colossi Google, CocaCola, McDonalds, Intel, Nike, Microsoft, Apple, Walt Disney C. etc, non solo non sarebbero mai potute nascere in Italia, ma non saremmo mai riusciti ad espanderle nel mondo per:

– mancanza di grandi capitali,
– mancanza di scuole che sviluppino manager con capacità per competere a livello internazionale,
– colpa di una legislazione farraginosa e lenta.

Ci hanno sempre detto che noi Italiani abbiamo la cultura, che siamo la culla della civiltà. Forse quella antica. Non certo quella di oggi e di domani. Come è possibile che un paese come gli Stati Uniti che non ha più di 500 anni di storia abbia una delle economie più forti del Mondo?
Perché c’è entusiasmo. Perché la gente vive questo entusiasmo e ha voglia di fare, si mette in gioco, impara, studia, si forma ed è disponibile a credere e combattere nel sogno americano.

Vi racconto una storia a proposito di tutto ciò , giusto per farvi capire quanto siamo condizionati dai Media, dalla massa, dall’opinione altrui e dall’ambiente che ci circonda giornalmente ( compresi genitori, fratelli e amici).

Si chiama: La Storia dell’elefante che muore buciato.

Avete mai visto questi enormi elefanti al circo che sono tenuti fermi da una semplice catinella alla zampa? Ora vi spiego il motivo. Questo avviene perchè quando gli elefanti sono piccoli vengono legati a una zampa con una catenella che viene fissata a un paletto messo a terra. Ogni volta che i piccoli elefanti cercano di scappare la catenella li ferma. A causa di ripetuti fallimenti  e a causa del dolore che la catenella provoca stringendo le loro zampe alla fine smettono di tentare, credendo che sia impossibile spezzare quella catena . Passano gli anni, e gli elefante diventano adulti, sviluppano tonnellate di peso , una forza enorme e nonostante ciò è sufficiente una catenella per tenerli fermi. Potrebbero spezzarla come un filo di una ragnatela. Ma la sua convinzione è sufficiente per impedirgli di tentare. La cosa sconvolgente è che sono stati trovati elefanti morti bruciati vivi in seguito ad un incendio in un circo, tenuti fermi da quella piccola catena alla zampa! Non hanno neanche tentato di scappare.

Ora: Può un elefante morire bruciato, perchè tenuto fermo da una semplice catenella alla zampa? La risposta è SI !!!! Come può un uomo morire di Stress, ansia, preoccupazioni e irrealizzato in un mondo ricco di opportunità, per via dei limiti e delle credenze limitanti che ha imposto a se stesso?

Quante persone oggi si ritrovano in una simile situazione, si ricordano di passati tentativi per raggiungere il successo, di obiettivi mancati, momenti di scoraggiamento e rifiuto e hanno sviluppato la convinzione che il successo è inottenibile! Tutti noi ci portiamo un bagaglio dal passato, tutti noi ci portiamo dietro quella catena in un modo o in un altro.

Ora: c’è crisi! Se ci crediamo alimenteremo la credenza limitante che non ci sono opportunità nel mondo! Dobbiamo rompere uno schema di pensiero e dire a noi stessi che possiamo darci un altra opportunità. Non conta il passato!

Quindi, se analizziamo la situazione, siamo veramente in crisi? Personalemnte ritengono di no , la crisi è nelle menti delle persone e considerando che l’economia non è fatta di denaro ma di persone in carne ed ossa ….. a voi le vostre conclusioni. Perchè tutti noi abbiamo la libertà di ascoltare chi ci pare, ma poi stiamo attenti a chi decidiamo realmente di credere, perchè è questo che ci cambia la vita.

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