Un paradiso che presto sarà un inferno!
02/02/2014 – Ore 20.05 – Kho Ta Kiev Island – Cambogia
Scrivo questo articolo di getto, per far si che possa rimanere traccia del momento che sto vivendo ora.
Per una lunga serie di “coincidenze” l’ultima tappa del mio viaggio, che dura ormai da oltre 4 mesi, è un’isoletta ancora vergine e quasi per nulla turistica della Cambogia.
Sto scrivendo dalla palafitta di legno e foglie di palma costruita sulla spiaggia a non più di 10 metri dal mare, sdraiato sull’amaca che mi dondola, mentre il rumore del mare è qualche grillo in lontananza fanno da sottofondo a questa serata.
Il cielo, limpido e nero, fa da sfondo ad un tappeto di stelle luminosissime come è ormai impossibile vederle nelle nostre città. Si possono vedere chiaramente le varie costellazioni e con un po’ di attenzione anche la via lattea; uno spettacolo simile l’ho visto solo nel mezzo del deserto egiziano. Mentre un piccolo spicchio di luna illumina le isolette vicine.
Nella palafitta non c’è acqua, viene distribuita solo poche ore una volta ogni 3/4 giorni, il tempo necessario per riempire la grossa giara che c’è nel bagno.
L’elettricità viene erogata per non più di 4 ore al giorno e verrà staccata tra un paio d’ore, alle 22.00 e così anche le ultime luci si spegneranno del tutto restando totalmente immersi nella natura.
Sono nell’isola di Kho Ta Kiev un piccolo paradiso naturale di circa 28km con poche palafitte qualche tenda e qualche amaca affittata a chi vuole viversi un’esperienza ormai sempre più rara.
Ovviamente inutile dire che non esiste aria condizionata o peggio ancora internet (quando pubblicherò questo articolo sarò rientrato nel mondo “connesso”).
Qui il tempo rallenta, i minuti sembrano ore, ogni istante sembra durare un’eternità ed ogni singolo battito del cuore sembra durare il tempo necessario affinchè tu stesso lo possa sentirlo accadere dentro di te.
La brezza marina mi costringe ad indossare una maglietta con le maniche lunghe e l’odore di salsedine e di mare inebria i miei sensi.
Dietro di me un bosco incontaminato, alberi, cespugli e fiori crescono indisturbati da secoli.
Mentre qui vicino una cagnetta allatta i suoi 4 cuccioli, le mucche che pascolavano intorno a me nel pomeriggio sono andate a dormire e la gallina con i suoi pulcini la rivedrò probabilmente domani mattina.
Poche ore fa, mi sono dedicato ad un po’ di meditazione in solitaria, seduto su uno scoglio mentre il sole tramontava dietro un’altra isola.
Qui ho incontrato un ragazzo americano che, tre anni fa, era venuto in vacanza per un paio di settimane e da allora non se n’è più andato. Lavora al locale (locale per modo di dire, una casetta di paglia dove ti danno qualcosa da bere e da mangiare se ne hai bisogno).
Chiacchiero un po’ con lui, un viaggiatore, che si è reso conto che il mondo occidentale con i suoi schemi, usi e costumi gli stava sempre più stretto ed ha scelto di girare il mondo ed affidarsi a ciò che la vita gli avrebbe posto davanti… ed ora vive in questo paradiso.
Poche ore fa, mentre passeggiavo lungo la spiaggia, ho incontrato altri viaggiatori, per lo più giovani che, con una tenda ed uno zaino, avevano scelto questa isoletta per una parte della loro esperienza in giro per il mondo.
Quando ci si incontra, anche solo per un attimo, gli sguardo si intrecciano e, non importa di che nazione siamo o di che colore o in che Dio crediamo, semplicemente ci si riconosce, si sorride e ci si saluta e, se c’è necessità, ci si aiuta!
Prima, mentre mi facevo una doccia, prendendo l’acqua con una bacinella dall’otre e versandomela addosso facendo attenzione a non sprecarne più del dovuto, pensavo a quante delle persone che conosco sarebbero disposte a lasciare le proprie comodità: il bagno, la luce, il telefono, la televisione, internet, facebook, whats app, per non parlare delle proprie attività, ai business, agli amici, amori o amanti, anche solo per una settimana e viversi un’esperienza in un paradiso naturale adattandosi come si faceva una volta, come facevano i nostri avi neanche troppi anni fa.
Quanti sarebbero disposti a mettersi in gioco e staccarsi dalle quelle schiavitù che oggi chiamiamo comodità, tecnologia, ecc, ma che alla fine non sono altro che mezzi di “distrazione” di massa se non peggio ancora di “schiavizzazione e controllo”.
Quanti di voi sarebbero pronti a farlo?
E con questo pensiero, esco dalla “doccia” e vado a parlare con il ragazzo che gestisce questo piccolo agglomerato di palafitte di paglia per vedere se fosse stato possibile organizzare un’esperienza del genere e portare tutti quelli tra voi che fossero stati pronti a fare un salto nel passato e nella natura.
Gli spiego quindi che mi piacerebbe poter affittare tutte le palafitte, così da poter avere la struttura e tutta la spiaggia solo per noi, poter mangiare solo cibo crudo, poter fare un po’ tutto ciò che ci veniva in mente per rendere questa esperienza quanto migliore possibile per la propria evoluzione personale, la barca che ci portasse dalla città più vicina e tutte le altre esigenze del caso.
Il ragazzo che gestiste questo posto è entusiasta dell’idea e mi da consigli di varia natura, si mette a disposizione per tutto, sembrava tutto fattibile, ma ad una condizione: che tutto si faccia entro il mese prossimo, Marzo 2014!
Il mese prossimo? Io non potrò organizzare una cosa del genere prima del 2015! Ma come mai il mese prossimo?
I cinesi hanno comprato tutta l’isola e questa spiaggia da Aprile verrà rasa al suolo insieme alla sia vegetazione per costruire alberghi di lusso, casinò, ville, centri commerciali ecc ecc!
Ecco a cosa porta il nostro sistema consumistico. In nome del Dio denaro deprediamo gli ultimi paradisi naturali per dare le comodità che gli occidentali vogliono.
Le altre isole attorno? La stessa sorte! Chi americani, chi francesi, chi cinesi, chi malesiani stanno per radere al suolo l’arcipelago cambogiano a trasformarlo in un parco giochi per bimbi cresciuti e viziati.
Per una lunga serie di “coincidenze” oggi mi trovo a Kho Ta Kiev e ho la fortuna di godermi uno degli ultimi giorni di vita di questo piccolo paradiso, prima che il SISTEMA mosso dal DIO DENARO lo uccida definitivamente.
Quando, tra un paio di giorni, metterò i pieni in acqua per salire sulla barca che mi porterà sulla costa, saluterò questo posto con l’emozione dentro di quando di saluta per l’ultima volta una persona che sai che da li a poco non esisterà più.
Tutto ciò che resterà saranno le emozioni che mi porterò per sempre nel cuore, queste foto e questo articolo.
Grazie Kho Ta Kiev, grazie Cambogia e grazie Terra per tutto ciò che ci regali malgrado la nostra cattiveria ed idiozia!
02/02/2014 – Ore 20.45 – Kho Ta Kiev Island – Cambogia: spengo il pc e vado a godermi le stelle in spiaggia.
Daniele Penna
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…Non ho parole….ho pianto…..ma purtroppo non mi sorprende…. che tristezza…….
Ma mi chiedo riuscirà mai l’uomo a capire che sta distruggendo tutto ciò che il creatore ci ha donato come dici tu “dove andremo a finire”.
amico mio viaggiatore grazie a te ho imparato molto e sto imparando molto tu mi hai insegnato che nulla è per caso se sei capitato li ci sara un motivo un fortissimo abbraccio come quello che ci siamo dati al boot
Nooooo!!!!…ecco!…io ci sarei venuta…manderò un’intenzione perchè ciò non avvenga…Gaia è anche nostra! Giù le mani da Gaia!!!
che bellezza il tuo post Daniele e che tristezza il pensare a cio’ che hai scritto e che succedera’
un caro saluto a tutti
🙁 Ci sono momenti come questo in cui penso che tutto è inutile, il mio impegno, le scelte che faccio ogni giorno, le mie ricerche per il benessere e il rispetto dell’essere umano e della terra in cui vive, letture alternative, alimentazione il più possibile corretta per l’uomo e per l’ambiente, raccolta differenziata, scelta di prodotti non inquinanti e non testati su animali, attenzione allo spreco di risorse, uso coscienzioso della tecnologia, e poi, il mio lavoro con gli altri, il risveglio delle coscienze, il lavoro per aiutare le persone a staccarsi dagli schemi imposti alla scoperta del loro sé autentico che è stato rovinosamente abbrutito e manipolato, tutto questo lavoro umile, silenzioso, faticoso che però faccio con gioia, ci sono momenti in cui sento che non si può niente contro questo immenso potere di chi utilizza il denaro (che di per sé non è né un bene né un male) per i fini sbagliati. Potenze economiche,intere nazioni, menti ininterrottamente votate al profitto che non hanno la benché minima idea di ciò che significhi la parola “VITA”, scambiandola per un susseguirsi di desideri, bisogni e consumi pilotati, mentre la terra muore sotto i loro piedi. E noi, piccoli sognatori idealisti spesso e volentieri presi per matti, che cosa possiamo fare? Oggi è una giornata no, domani mi passa.
TI INVIDIO PER IL SOGGIORNO CHE HAI POTUTO FARE IN QUEST’ISOLETTA E MI DISPIACE SERIAMENTE CHE IN NOME DEL PROGRESSO TUTTO QUELLO CHE SI VEDE NELLE FOTO , SARA’ DISTRUTTO. PERO’ QUELLO CHE VERAMENTE NON CAPISCO E’ COSA CI FA’ UNA PUBBLICITA’ DI TRADING BANCARIO IN QUESTA TUA LETTERA INSIEME A TUTTE QUELLE BELLE FOTO?SARANNO I PROPRIETARI DI QUELLQ DITTA CHE DISTRUGGERANNO QUESTO PARADISO?
SONO DAVVERO SCONCERTATO PERCHE ‘ TI STIMO TANTISSIMO E MI PIACEREBBE DIALOGARE DIRETTAMENTE CON TE
Sono le pubblicità di google che se cliccate ci danno qualche centesimo che usiamo per sostenere il progetto del SALTO QUANTICO. Purtroppo sono in tanti a vederlo ma pochi a sostenerlo con donazioni e tocca inventarsi qualcosa per poter sostenere il lavoro fatto e quello enorme che c’è ancora da fare
magnifiche le emozioni che riesci a trasmettere da questo paradiso, orribile il resto, Grazie Daniele
purtroppo non tutti hanno la sensibilità e il rispetto per la nostra amata natura, pensano solo a trarre benefici economici da essa. bhe siamo alla fine ! :/, evolviamoci per aiutare a ristabilire l’equilibrio.