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L’amore e l’Amore

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Si sente spesso parlare d’amore in molti modi e situazioni diverse. Difatti questa parola viene spesso usata (e abusata) riferendosi prevalentemente alle relazioni di coppia e in questo modo finisce per essere ristretta e relegata in un campo infinitamente piccolo. Ci è stato detto che Dio è Amore, eppure c’è chi soffre, chi muore e chi addirittura uccide per amore!!!

Inoltre se ci spostiamo in altri campi vediamo che anche i nostri rapporti con quegli amici, genitori, figli, chi o quant altro affermiamo di “amare”, sono frequentemente regolati da limiti e condizioni e correlati di una buona dose di sofferenza che quasi sempre ci auto infliggiamo!

Detto questo viene naturale chiedersi: siamo davvero sicuri di aver afferrato pienamente il senso racchiuso in questa meravigliosa parola?

Siamo sicuri di usarla come merita? E, soprattutto, siamo sicuri che è proprio all’Amore che ci stiamo riferendo?

In realtà l’Amore, nel suo significato più elevato, è esattamente l’opposto, è qualcosa di infinitamente grande, tanto da risultare difficile dargli una definizione esauriente. Potrei dire che per me è la forza che smuove il mondo; è la mia, la tua, la nostra essenza. Potrei chiamarlo Dio o in qualsiasi altro modo, ma preferisco lasciare questo difficile compito a qualcuno che c’è riuscito, oserei dire “divinamente”, con quella che ritengo la più bella e significativa definizione di tutti i tempi: L’Inno all’Amore di San Paolo.

 

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,

ma non avessi l’Amore,

sarei come un bronzo che risuona

o un cembalo che tintinna.

E se avessi il dono della profezia

E conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,

e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,

ma non avessi l’Amore, non sarei nulla.

E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per essere bruciato,

ma non avessi l’Amore, niente mi gioverebbe.

L’Amore è paziente,

è benigno l’Amore,

non si vanta,

non si gonfia,

non manca di rispetto,

non cerca il suo interesse,

non si adira,

non tiene conto del male ricevuto,

non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità.

Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.

L’Amore non avrà mai fine.”

 

Questa descrizione di San Paolo, indipendentemente da quella che può essere la nostra fede o religione, ci fornisce un’idea chiara delle vere caratteristiche dell’Amore e un chiaro incitamento a vivere con Esso.

Alla luce di ciò possiamo chiaramente capire che quando usiamo termini come soffrire, uccidere o morire correlati alla parola amore, sicuramente ci è sfuggito qualcosa. Sicuramente quello a cui ci riferiamo in quel momento non ha assolutamente niente a che vedere con l’Amore; forse con il possesso, l’ossessione, l’orgoglio , l’egoismo o chissà cos’altro… ma con l’Amore sicuramente no!!!

Ma come possiamo meravigliarci di fare tale confusione tra cose tanto differenti se spesso ci insegnano che persino Dio, fatto d’Amore, Dispensatore Primario d’Amore, ci offre un amore sottoposto ai Suoi limiti e alle Sue condizioni? Come possiamo meravigliarci, se sentiamo parlare da sempre di un Dio, genitore di tutti noi, che ci ama tanto, ma così tanto, che al primo sbaglio o mancanza decide di privarci del suo amore ETERNAMENTE e addirittura relegarci nell’INFERNO?!?

E infine, partendo da questo modello, come possiamo ancora stupirci che le nostre relazioni interpersonali risultino così disastrose?

In realtà, come si evince dalle parole di San Paolo, l’Amore nella sua forma più pura è incondizionato e illimitato e per tale motivo racchiude nel suo abbraccio ogni cosa.

E’ quella forza (o quella vocina) che ti spinge a seguire la tua essenza e il tuo fine più elevato, ad agire per il bene tuo e degli altri.

Ma non è tanto importante conoscerlo a parole, quanto cercare di renderlo una costante concreta della nostra vita. Lasciarlo emergere guardando e percependo la vita stessa con occhi amorevoli ed estenderlo ad ogni persona, cosa, luogo o situazione che ne fanno parte.

So che può sembrare difficile o un discorso estremamente surreale, ma non dobbiamo pretendere necessariamente di passare da un eccesso all’opposto; possiamo iniziare a piccoli passi, cominciando col modificare quei comportamenti di tutti i giorni che risultano così tanto lontani dalle caratteristiche dell’Amore.

Io personalmente da qualche tempo ho deciso di seguire questa strada e , seppure procedendo lentamente  e prendendo parecchie cadute, cerco di puntare sempre al miglioramento.

Seguendo il suggerimento di un “maestro”, un momento prima di prendere una qualsiasi decisione difficile, ho iniziato a pormi la domanda: “Come agirebbe a questo punto l’Amore?”… e la risposta non è mai sbagliata!

Roberta Catena

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